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Come cucinare i calamari surgelati

Di : | Commenti disabilitati su Come cucinare i calamari surgelati | On : 13 Marzo 2021 | Categoria : Come cucinare

Come cucinare i calamari surgelati

Cucinare i calamari surgelati

Tra i principi della cultura gastronomica di mare, il calamaro riveste il ruolo di grande versatilità nelle preparazioni culinarie; la sua ampia diffusione in tutti i mari del Pianeta, le abbondanti pesche dedicate e la possibilità d’acquisto a costi non eccessivi, spuntando anche ottimi sconti durante apposite campagne d’offerta, sono le prerogative principali di questo mollusco.

Caratteristiche del calamaro

Nella sua ampia famiglia, l’ordine ‘Teuthida‘, della quale é parte il semplice calamaro europeo, il Loligo vulgaris e il cugino totano, Todarodes sagittatus, sono il piccolo gruppo di una più ampia classe alla quale appartengono decine di specie.
Dal semplice e innocuo calamaro europeo, come nelle sottospecie diffuse in tutti i mari, dell’ordine di poche centinaia di grammi, questo cefalopode (una parola che deriva dal greco, composta dai termini ‘cefalos’, testa, e ‘podos’, piede, cioè animale senza un fusto nei quali testa e piedi, i tentacoli, sono tra loro uniti) in altre specie può arrivare alla lunghezza di parecchi metri e svariate tonnellate di peso, i famosi calamari giganti o colossali, veri e propri nemici dell’antichità di imbarcazioni e fregate, brigantini e navi mercantili, terrore dei mari di mezzo mondo.

Le leggende sono stupende: decine di quadri del ‘500, sino all’800, nella pittura del romanticismo navale e marinaresco hanno determinato la leggenda di questi mostri oceanici, davvero esistenti e forse anche incontrati da più di un’imbarcazione, ma assolutamente non letali per l’uomo. Animali abissali che facilmente muoiono durante la risalita verso la superficie, i calamari giganti, titani dallo sguardo torvo e dai tentacoli poderosi, sono solamente il frutto del loro aspetto e di mille leggende.

Il nostro comune calamaro europeo è un mite mollusco dalla conchiglia interna che deve il suo nome alla somiglianza con il calamaio nel quale, in passato, si attingevano i pennini di scrittura; il fatto che, durante le fughe di difesa, questo animale diffonda attorno a lui una nuvola d’inchiostro, grazie alla quale si defila dai pericoli, è l’ulteriore caratteristica che lo lega nel nome al mondo della scrittura dei tempi che furono, romanticismi d’epoca e cultura.

Proprietà nutritive del calamaro

In questo contesto letterario il calamaro riveste però un’ottima fonte alimentare dal buon potere nutrizionale: come tutti i molluschi si caratterizza per un basso apporto di lipidi, i famigerati grassi, un bassissimo apporto calorico, meno di 100 calorie rapportate a 100 gr. di carne edibile, una grande varietà di vitamine e di sali tra cui i più nobili sono determinati dal buon apporto di sodio, potassio, calcio e fosforo, elementi indispensabili per la corretta funzionalità del nostro organismo.
Sono quindi un alimento perfettamente indicato per tutti i regimi alimentari nei quali sia contenuto l’apporto lipidico e glicemico, gli zuccheri, non ultimo a basso tenore di colesterolo dannoso per la funzionalità venosa.
La carenza di fibre, quasi assenti, invitano a bilanciare l’apporto di queste ultime grazie ad una corretta alimentazione rivolta a verdure e legumi.

Calamaro in cucina

Nelle ricette più semplici il calamaro è ideale per le sue caratteristiche organolettiche, ovviamente un fritto sbilancia tutto l’equilibrio lipidico, ma una tantum, come sempre, è concesso per appagare anche il nostro gusto personale e le classiche serotonine stimolate dal sapore intrinseco della frittura di ogni tipo.

Ai fornelli il calamaro si presta nella preparazione di mille e mille ricette, sia rivolte alle cucine tradizionali del nostro Mediterraneo, così come in tutte quelle preparazioni ispirate dalle cucine fusion, etniche, di stampo internazionale.

Il classico carpaccio, rinomato negli ultimi anni dalla tendenza determinata dalla moda nipponica della cucina shushi, nasce anche in alcune antiche preparazioni nostrane, seppure non così famose come le simili ricette tipiche del Sol Levante a tavola: una questione di tendenze e mode.

Le differenze tra totano e calamaro

Il totano è un mollusco molto simile al calamaro, infatti molte volte si fa confusione quando vengono comprati.
Ci sono alcune differenza sostanziale tra i due prodotti. Prima di tutto la pinna p diverse, le ali del totano sono corte rispetto al calamaro. I totano generalmente dono considerati più grandi del calamaro, e sono talmente diversi nel colore. Inoltre i tentacoli i differenziano tra loro perché il totano oltre da avere i classici 8 tentacoli, nelle estremità è dotato di due uncini in modo da facilitare la presa della preda. Ultima differenza è il prezzo e la qualità, i calamari sono molto più pregiati e più costosi dei totani. Generalmente però per quanto riguardo il prodotto fresco si trovano solo calamari perché per quanto riguarda i totani le aziende usano questo prodotto quasi esclusivamente in prodotti da banco surgelati come gli anelli di totano.

Meglio il calamaro o il totano?

Sinceramente ciò dipende dal gusto personale, dalla reperibilità del mercato e dalla ricetta che v’ispira al momento: le caratteristiche principali tra le due specie cugine si differiscono soprattutto nelle dimensioni, oltre che in quale lieve morfologia: il calamaro è più piccolo rispetto al totano che può raggiungere il peso di svariati chili.
Per una preparazione rivolta alla frittura di conseguenza ne deriva che il totano si presta di più per la possibilità reale di fornire anelli dalle dimensioni maggiori.

Ricetta calamari surgelati

Eppure il calamaro ha in se caratteristiche intrinseche che ne esaltano una vasta gamma di ricette cui rivolgersi.
Cotto in umido con piselli o patate, grigliato, ripieno, fritto, al forno, mescolato all’interno di gustose insalate arricchite dai profumi delle nostre terre, dal prezzemolo, l’olio d’oliva extravergine, le olive o i capperi, nel magrebino cous cous, come base di un sugo con il quale condire spaghetti, taglioline, paccheri o pennette, il calamaro si presta alle mille idee di un cuoco, o di una cuoca, virtuoso e ispirato.

Calamaro ripieno

Tra queste ampie possibilità vi voglio proporre una ricetta gustosa e saporita: il calamaro ripieno, tipica della cucina ligure, accompagnabile proprio da uno dei vini ideali di quella fantastica terra di sapori e profumi, il Riviera Ligure di Ponente Pigato Doc.

Innanzitutto pulite accuratamente i vostri calamari, un paio di buone dimensioni per commensale, togliete il dente del rostro e dividete i tentacoli (che triterete finissimi) dalla tasca che lascerete intera.

A questo punto preparate un ripieno composto dai tentacoli tritati, il prezzemolo e tre spicchi d’aglio, pure tritati, un cucchiaio d’olio extravergine d’oliva, un pizzico di sale e pepe, nonché, dipende dal gusto personale, un pizzico di peperoncino finissimo, 40 gr.di Parmiggiano e 130 gr. di mollica di pane.

Mescolate tutti gli ingredienti in una terrina finché la mollica e il pane si saranno amalgamati assorbendo anche i liquidi in eccesso; nel caso la composta non sia ancora abbastanza solida aggiungete all’occasione un pò di pangrattato, quindi farcite le tasche dei calamari, ma non del tutto per evitare la rottura durante il naturale rigonfiamento da cottura, chiudendole con una cucitura di erba cipollina. Nel caso non fosse per voi fattibile o reperibile, anche il cotone da cucito, o uno stecchino, può offrire una valida alternativa.

Ora prendete un’ampia padella nella quale metterete un filo d’olio, un pizzico di prezzemolo tritato ed uno spicchio d’aglio che toglierete alla fine dalla preparazione, i vostri calamari ripieni, annaffiati sul fuoco vivace da un bicchiere di vino bianco, successivamente cotti per altri 15 minuti, rigirandoli, con fiamma delicata.

Ora disponeteli in un vassoio da portata, meglio se dal fondo scuro per esaltare i colori chiari del piatto, impreziosendoli con un filo di topping di aceto balsamico e qualche oliva verde ripiena, una ricetta che richiede le giuste attenzioni ma che avrà il successo che merita. Quante possibilità offre questo figlio del mare!

Il calamaro fresco va frollato?

Tutte le preparazioni che vorrete effettuare sono indirizzate all’utilizzo del calamaro fresco o decongelato, la scelta è solo vostra e alla vostra propensione verso uno o l’altro indirizzo.
Rimane però una considerazione non marginale: come sempre accade, le carni, di tutti i tipi, di origine surgelata, proprio grazie a questo processo di conservazione, derivano da una naturale e conseguente frollatura del prodotto tramite l’abbassamento e la conservazione alle basse temperature, un fattore non trascurabile al fine di ottenere piatti nel quale la consistenza del mollusco sia adeguata alle vostre esigenze; può succedere infatti che, a volte, il prodotto fresco, se non frollato per almeno un paio di giorni in frigorifero, determini una carne stopposa, non scordatelo. Come non dovete dimenticare di non ricongelare il calamaro decongelato, una regola preziosa e sanitaria.

Anelli di totano surgelati

Gli anelli di totano si ricavano dal mollusco appartenente alla famiglia dei cefalopode.

Dove acquistarli gli anelli di totano surgelati

Abbiamo accennato che le aziende per quanto riguarda la vendita del totano preparano maggiormente il totano. Uno dei modo e dei prodotti più venduti sono gli anelli di totano. Si tratta del totano pulito prima internamente e poi di tentacoli e pinne laterali tagliato a fettine in modo da formare veri e propri anelli. E’ un prodotto trattare da diverse aziende di prodotti ittici surgelati ed è possibile acquistarli tranquillamente in qualsiasi negozio che venda prodotti di questo tipo oppure in tutte le catene di supermercati nel banco del pesce congelato. Vengono venduti in genere in buste con gli anelli già tagliati e pronti alla cottura, ma vengono usati anche in preparati misti per risotto o insalata di mare già pronte. Alcune aziende preparano anche hamburger di totano ricavati magari da parti come le pinne ed i tentacoli in modo da non sprecarli.

Scongelare gli anelli di totano surgelati

Una volta acquistarli i totani congelati e prima di scegliere la nostra ricette ed il modo di cucinarlo bisogna fare un passaggio fondamentale. Si deve scongelare il prodotto, visto che si tratto di un mollusco si consiglia di lasciar scongelare da solo il prodotto a temperatura ambiente senza usare, come facciamo spesso per guadagnare tempo, il forno a microonde. Teniamo però presente una cosa quando li acquistiamo, il prodotto una volta scongelato perderà peso quindi magari in base alle nostra ricetta ed al numero di persone ce ne servirà di più.

Ricetta anelli di totano surgelati

Esistono in ogni caso tantissim ricette per gustare i nostri amatissimi anelli di totano. Oltre alle insalata un altro modo tipico è quello degli anelli fritti. E’ uno dei piatti preferito anche dai bambini che magari sono restii a mangiare pesce. Si preparano davvero in pochi minuti dopo averli scongelati.

Anelli di totano in insalata

Un modo molto semplice per gustare i nostri anelli di totano è quello di preparare una bella insalata di mare.
Per 2/3 persone consigliamo
Circa 500 gr di totani decongelati
Limone
Olio d’oliva
Pepe
Aglio
2 carote
Sedano
Aglio
Pomodorini

Preparazione
Prendiamo i nostri anelli anelli in questo caso ancora congelati ed immergiamoli nella pentola quando l’acqua sarà arrivata ad ebollizione. Lasciarli in cottura per massimo 10 minuti aspettando che il colore del nostro totano diventi di un bianco molto deciso. Dopo averli cotti scolare gli anelli di totano e farli raffreddare. Metterli in un’insalatiera e tagliarli a pezzetti in modo da non lasciare l’anello intero, prendere pomodorini, sedano e carote, dopo averle pulite accuratamente tagliarle in piccole pezzetti ed unire il tutto. Aggiungere alla fine l’olio, il prezzemolo magari tritato se no ci piace a foglie intera, il sale, il pepe e riempierlo di un bel succo di limone e girare il tutto.

Ci sono tantissime varietà dell’insalata di anelli di totani, possiamo aggiungere davvero a nostro piacimento e gusto quello che vogliamo. Si possono mettere patate lesse, olive, carciofi ed in ogni caso qualsiasi verdura ed il piatto e pronto.